BRUTTI TEMPI
Viviamo anni difficili tra confusione, paure, incognite per un futuro su cui vorremmo vedere splendere il sole della tranquillità. Secondo qualcuno va tutto bene, secondo altri va tutto male. A chi credere? Penso al portafogli. I giovani rincorrono un posto di lavoro come in una gara ad ostacoli. Guai ad inciampare. Orecchini, piercing e tatuaggi vari non credo che agevolino. La casalinga guarda preoccupata la lavagnetta di fianco al frigorifero come gli antichi scrutavano l’Oracolo di Delfi. La borsa valori è ondivaga, quella delle merci sale, quella del petrolio è schizzata verso le stelle. Ma è quella della spesa che ha cancellato ottimismo e sorrisi. La realtà, per moltissimi, sta proprio in quella borsa. I giovani il tempo lo hanno tutto davanti e si dibattono. I vecchi il tempo lo hanno tutto dietro e restano preoccupati. Indietro non si torna, e così non si può andare avanti. Come la mettiamo? I signori della politica riescono ancora ad incantarci?
Ricordo un capo di Stato che andava in parlamento in bicicletta. Un altro che, appena eletto, uscì dal palazzo e se ne andò a casa in tram. Pagando il biglietto. Del terzo vidi la casa in costruzione; una villetta schiera come quelle delle nostre periferie. Cose d’altri tempi? Nient’affatto! Correvano all’incirca gli anni Ottanta. Non erano politici italiani. Da noi è raro che qualcuno si scolli dalla poltrona, che tanto concede, per il traguardo mancato. E’ successo pochissime volte ma è successo. Anche recentemente. A queste rarità auguriamo buon viaggio, con stima e ammirazione.
Per la ragazza di oggi il massimo è diventare velina, avere le curve su misura, meglio un tantino abbondanti. Se necessario rivolgersi al chirurgo plastico. Per due posti concorrono a migliaia; l’importante è provarci. Segue Miss Italia, Cinema, Universo, isole dei famosi riciclati, fattorie con maiali veri, le fiction scritte all’americana girate in una qualunque Barlassina d’Italia. Per i giovani, e non solo quelli, ci sono ruote, passaparole, pacchi e quant’altro. Ogni due anni ci scappa il miliardario. Per tutti gli altri, se va bene, il rimborso spese con crollo delle illusioni. Grazie per averci risparmiato Il Grande Fratello.
I potenti della Terra e della finanza programmano guerre preventive che non finiscono mai, alcuni rincorrono l’atomica, altri minacciano l’apocalisse. Valori esplosivi che rifiutiamo. I treni saranno ad alta velocità, gli aerei città volanti, i grattacieli sempre più alti. Oggi li chiamano towers, cioè torri. Con la torre l’uomo ci ha già provato. Costruì quella di Babele e sappiamo com’è finita. Abbiamo smesso di amare il prossimo e ne raccogliamo i frutti. E allora? Speranze perdute? Non sia mai! A giorni sarà San Martino. Venne da lontano, visse a Pavia un paio d’anni, forse lasciò semi ancora fecondi.
Questo mondo tribolato e sanguinante vanta ancora molti Martino. E come lui ci sono ancora tante persone di buona volontà disposte a scendere da cavallo per dividere il proprio mantello con chi soffre il freddo. Forse costoro salveranno il mondo.
(Remo Torti)
Pubblicato sui giornali locali
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