venerdì 17 febbraio 2012

Bruno Tacconi chi era costui?


BRUNO TACCONI CHIE ERA COSTUI?

   E’ bello leggere lodi ed elogi sui personaggi nostrani. Ne parlano gli intellettuali locali, trattano i grandi nomi locali, pubblicano sui giornali locali. Però spiace vederne ignorati alcuni più meritevoli di altri. Vediamone uno. Si dice che uno scrittore muore due volte; all’anagrafe e in libreria. Bruno Tacconi, spiace dirlo, è morto tre volte: anche nel cuore dei vogheresi. Bruno Tacconi nacque, visse e morì 72enne a Voghera domenica 23 marzo 1986. Scrisse nove romanzi tradotti in Europa e Sudamerica, un volume di saggi e articoli, racconti per La Provincia Pavese. Gli ultimi due uscirono postumi e tutti furono stampati da Mondadori. Il suo sesto volume, Masada tirò 170mila copie, era il 1980 e fu un record. Gli intellettuali  locali, di allora, gli dedicarono poco spazio. Ebbe troppo successo e, forse,  non gli fu perdonato. Sta scritto che l’invidia è un sentimento che divora chi lo alimenta. L’invidia è anche uno stimolo a fare meglio. Egli non fu solo un bravo scrittore e ottimo dentista, bensì un raro esempio di capacità e tenacia. La sua vita non fu una passeggiata ma una scalata continua alle affermazioni e al successo. Sempre in punta di piedi. Ma partiamo dall’inizio. Figlio di un ferroviere fece il garzone in drogheria, in un negozio di strumenti musicali, operaio tornitore, disegnatore, quindi apprendista in un laboratorio di odontotecnica. Studiò in proprio, conseguì la maturità classica, la laurea in medicina e divenne dentista. Dalla tuta al camice lavorando e studiando.
   L’ottimismo c’induce a non considerare i giovani dei mollaccioni griffati con piercing e tatuaggi, ma soggetti a cui proporre modelli come fu il Nostro. Se il mondo progredisce significa che i giovani sanno essere migliori dei vecchi. Anche se s’incantano davanti agli showman televisivi tanto invidiati che alla fine restano sogni infranti. Ma i modelli veri, validi, vanno tenuti in vita, proposti, spiegati. Mai visto una via, una piazza, un monumento, una biblioteca, un premio letterario dedicati al nome di Bruno Tacconi. Ecco come i grandi muoiono: nella distrazione dei politici, nel silenzio degli intellettuali, nell’indifferenza collettiva. Purtroppo i percorsi del cuore, della narrativa e della riconoscenza non coincidono con quelli stradali né culturali. I defunti, si sa, non dicono grazie.
   Bruno Tacconi amava la musica classica, si dedicò alla fotografia, imparò a suonare il violino. Dove trovasse il tempo è difficile immaginarlo. Amava le cose belle perché era bello dentro. Amò molto e scrisse parecchio sull’Egitto, un Paese la cui storia nacque dal Nilo, la geografia dal deserto, la quotidianità dai geroglifici. Seppe fondere come pochi la precisione storica con una grande fantasia, la scrittura ispirata fatta di sintesi e chiarezza. Alcuni suoi libri li presentò proprio al Grand Hotel di Salice, un bell’edificio chiuso da una montagna di belle parole e ridotto a cenotafio dai buoni propositi. Chi scrive fu sempre presente e notò con quale interesse ogni suo libro era atteso e seguito, acquistato e firmato.
   Descrisse donne allegre e profumate come la primavera, militari malinconici come i brutti ricordi, i suoi faraoni vestivano abiti tanto eleganti da ferire lo sguardo. Nei suoi libri non si trovano mai personaggi inutili come una folata di vento ma due grandi pregi: divertimento e istruzione. Che sono il massimo.
   Nella ricerca fu preciso e pignolo come uno scienziato; andava sul posto, fotografava, visitava musei, biblioteche e archivi, chiedeva ai sapienti.
   Una professoressa della Cattolica gli contestò la capacità della giara egiziana ma dopo attente ricerche Tacconi ebbe ragione. Era un uomo semplice ma schivo, sfoggiava un bel sorriso panoramico, evitava la mondanità, rispondeva a tutte le domande, lavorò fino alla fine.
   Spese tutto il suo tempo a fare il dentista, lo scrittore, il ricercatore. Certi libri impegnano più nella ricerca che nella stesura. Visse tre vite ed è morto tre volte: all’anagrafe, in libreria, nella memoria dei vogheresi. Ultimo esempio: nel sito di Voghera (Wikipedia) la sesta pagina ha un titolo: Personalità a Voghera. Abbraccia oltre mille anni, inizia con San Bovo (22 maggio 986) elenca 21 nomi, termina con Carlo Alberto Sacchi.  Il nome di Bruno Tacconi, come quello di Giacomo Gorrini, non compaiono. Un artista senza gloria, una città senza memoria. Complimenti.

                                                                                                      Remo Torti,


16 commenti:

  1. Me ne dispiace proprio, perchè per me Bruno Tacconi è indissolubilmente legato alla mia V ginnasio: lessi la Verità Perduta e ne rimasi conquistata! Inoltre la mia famiglia è originaria del vogherese e quindi questo me lo fa sentire più vicino. non si può fare qualcosa?
    Rita Bettaglio

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  2. Proprio in questi giorni, lavorando ad un progetto per una nota casa editrice, ho citato Masada, un libro che un po' di anni fa avevo letteralmente divorato. Oggi, con molti capelli in meno, qualche chilo in più, la barba bianca, e qualche "pezzo di carta" che decora le pareti del mio studio, mi accorgo che alcune passioni sono nate, e sono state alimentate, proprio dalla lettura di quel libro. Al quale seguirono anche gli altri, che però, nonostante i prodigi nella new technology, non si trovano più, se non in qualche libreria che conserva vecchi libri. Peccato. Comunque lo citerò nel mio lavoro. Chissà che a qualcuno non venga voglia di recuperarlo.
    Nicola Romano, Siena

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    1. Sì, sì, quanto vorrei rileggere quei libri. Perché non li ristampano? In questo desolato panorama cj farebbero caldo al cuore ...so che aveva già 60 anni quando si è messo a scrivere. E' vero?
      Mirella Delfini

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  3. I libri restano e gli Autori vivono con i loro personaggi nella memoria e nella fantasia dei lettori.

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  4. Io non lo conoscevo.
    Poi, ho avuto il piacere di condividere un viaggio interminabile, da Milano a Francoforte, con una Sig.ra che me ne ha parlato molto bene.
    Incuriosito, questo Agosto appena concluso, mi sono procurato e letto nell'ordine: La Verità Perduta, L'Uomo Di Babele, Lo Schiavo Hanis, Ramsete E Il Sogno Di Kadesh.
    Ritengo che Tacconi sia un grande scrittore, e che meriti di essere riscoperto, rivalutato e soprattutto ricordato.

    Luigi Guerrini, Burago di Molgora

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  5. La prima volta che lessi la Verità Perduta, per merito di mio cugino al quale sequestrai poi il libro, avevo nel 1978 quattordici anni. Ora che ne ho molti di più leggo ancora quel libro con amore e dedizione. Se sono diventato infermiere lo devo anche a Nekao. Non conoscevo Tacconi per gli altri romanzi che ha scritto. Me li procurerò presto. E non si preoccupi signor Remo. Bruno sarà scordato a Voghera ma nei nostri cuori chi ha saputo scrivere del Faraone pazzo con tanta meticolosità e bellezza non morirà mai. Max Piras. Infermiere Professionale. Milano.

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  6. L'uomo di Babele è stato il romanzo che mi ha schiuso il mondo del Tacconi e aperto alla sua strordinaria capacità di raccontare. Uno Scrittore con la maiuscola, capacissimo, preparatissimo. Affascina in ogni storia. Io ora sto leggendo il suo Masada. Ho fatto conoscere questo autore ai miei cugini, con cui spesso scambio libri e indicazioni su belle letture.. Il risultato è che hanno esaurito la sua bibliografia ordinando su internet e divorandoli tutti. E questo, anche perché.. in libreria non lo si incontra più.

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  7. Di Bruno Tacconi ho letto La vergine del sole. Dalla sua biografia deduco che fosse un grande uomo che ha dedicato tutta la sua vita allo studio e a migliorarsi per realizzare i suoi sogni, sicuramente un esempio da seguire. A ricordarlo qui siamo già in sette, e come si dice, anche un grande viaggio comincia o ricomincia muovendo il primo passo. Saluti.

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  8. Grande Autore, capace davvero di coinvolgere ed emozionare, incredibile che non sia citato e ricordato, rileggo volentieri i suoi libri e ogni volta mi regalano sempre nuove emozioni.

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  9. Mi sono imbattuto in lui seguendo un corso di narrativa di Francesco Franceschini, che ne parla come interessantissimo e purtroppo non molto noto, paradossalmente, nelle prime battute di uno dei suoi ottimi filmati. Cita Masada, edito nel 1980. Ho anche scoperto un film USA omonimo, che però non cita il romanzo come fonte.

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  10. Sono il genero di Bruno Tacconi ... conservo ancora diversi dei suoi libri e sarei lieto di darli in regalo a chiunque sia interessato.
    Il mio indirizzo : via Donatello, 3 - 27058 Voghera

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    1. Ciao,sono finita per caso qui dopo aver letto Masada...cercando informazioni su questo fantastico scrittore...Che fortuna averlo conosciuto!!Davvero avrebbe alcuni libri?ovviamente li pagherei volentieri...Mi fa sapere?!
      Elisa

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  11. Sono il genero di Bruno Tacconi ... conservo ancora diversi dei suoi libri e sarei lieto di darli in regalo a chiunque sia interessato.
    Il mio indirizzo : via Donatello, 3 - 27058 Voghera

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    1. Buonasera.
      La contatto in quanto ho trovato oggi questa pagina web. L'ho cercata per mia moglie che lesse alcuni libri di Bruno Tacconi circa 30 anni fà, su suggerimento di un caro amico scomparso poco dopo. Purtroppo mia moglie non lega con la tecnologia, lei nata sulle prealpi bergamasche resta una persona poco tecnologica, mi ha confessato solo questa sera a cena che avrebbe volentieri riletto alcuni di quei libri di cui però non sapeva come recuperare il nome corretto dell'autore,ma ricordava un titolo che le era particolarmente rimasto nel cuore : La vergine del sole. Mi sono attivato, come sempre, ed ho trovato questa pagina con la sua offerta. Non intendo approfittarne ma se mi facesse sapere come contraccambiare, condizione alla quale potrei accettare i volumi, le sarei grato se potessi avere qualche copia di qualche volume di cui lei dispone. Sarebbe un buon regalo peri l30° di matrimonio che cade a breve. La ringrazio per l'attenzione. Cordiali saluti.

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    2. Scusate il ritardo ma in questa pagina sono capitato per caso. Conosco gran parte delle opere di Bruno Tacconi e apprezzo questo scrittore da oltre 40 anni. Da appassionato del genere romanzo storico mi sento di dire che pochi scrittori sono stati capaci di entusiasmarmi come lui. Detto questo se è possibile vorrei comprare le prime edizioni delle sue opere per affiancarle ai libri tascabili in mio possesso.

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  12. Molte grazie. Farò presente a chi di dovere (Francesco Franceschini e allievi dei suoi corsi di scrittura). Esistono eredi per i diritti d'autore?

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