AUGURI
Nell’universo cristiano ci sono due feste particolarmente sentite: Pasqua in cui il Signore torna in cielo, e Natale in cui scende sulla Terra. Quest’ultima s’avvicina, con le sue luci, gli auguri, le strette di mano e, forse, ci sentiamo più buoni; ma non è così e lo sappiamo, senza forse. Natale festa dello spirito l’abbiamo trasformato in gioia del corpo: mangiate, bevute, viaggi. Così va il mondo.
Auguri ai giovani, a cui saranno affidati i destini del mondo. Per ora affidiamogli un lavoro perché sta scritto che allontana tre grandi mali: la noia, il vizio, il bisogno. Sappiano che la vita li metterà davanti a molte strade e per non sbagliare si dovrà scegliere sempre la più difficile. Il loro universo è confuso, gli abbagli molti, le tentazioni orbitali parecchie. Inoltrarsi in questi falsi paradisi significa sfiorare il baratro e, qualche volta, finirci dentro.
Auguri ai meno giovani, che hanno molti ricordi, pochi programmi, tanto tempo dietro le spalle e un indefinito punto interrogativo davanti. Chi ci è arrivato si consideri fortunato. Bilanci e rimpianti pesano. La lente del tempo diventa microscopio, si vedono meglio gli sbagli commessi, il bene mancato, si vorrebbe rimediare ma è impossibile. Siamo fatti di passato, ma il passato non torna. Si dice che l’uomo non ha porto, il tempo non ha riva; lui scorre e noi passiamo.
Auguri agli ammalati, che hanno perso il bene più prezioso a cui auguriamo di ritrovarlo. Si dice che il dolore rende saggi e forse è vero. Qualcuno aggiunge che chi più ha sofferto più sa amare perché il dolore è padre, e l’amore è madre della saggezza. Di certo la salute è l’unico bene che si apprezza quando manca.
Auguri ai portatori di handicap che, senza colpe, sopportano un disagio lungo una vita. Li sostiene la fede; quella che ricorda che gli Ultimi saranno i primi.
Auguri a tutti quei Nessuno che si oppongono al male: all’impotenza dei deboli, alle vittime delle ingiustizie, ai tiranni e agli oltraggi, a fame e malattie, al monopolio delle coscienze, al paradosso delle guerre liberatrici. Costoro amano il giardino e la musica, accarezzano gli animali e sopportano i torti ricevuti. In parecchi sostengono che costoro salveranno il mondo.
Auguri a coloro che coltivano sentimenti inutili e dannosi quali l’invidia, la gelosia, la superbia. Forse hanno dimenticato che siamo atomi di guano, passiamo veloci come una meteora, non lasciamo tracce.
Auguri a tutti i dornesi. Presto volteremo pagina, il nuovo calendario sostituirà il vecchio, un’altra pagina del libro della vita è passata dietro le spalle. Insieme abbiamo vissuto un altro anno, camminato senza disgrazie, qualcuno se n’è andato con un solo biglietto, altri ne hanno preso il posto. Noi che vediamo il sole ogni giorno possiamo ritenerci felici, perché la felicità è vivere, è ricominciare sempre, a ogni istante. Buon Natale.
(Remo Torti)
Articolo pubblicato su giornale locale
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